And the winner is….Matera!

Per arrivare da Milano a Matera, senza attraversare tutta l’Italia in macchina, esistono 2 filosofie: quella pratica (aereo fino a Bari e poi pullman o auto) e quella mia (Intercity Night fino a Bari e poi treno a scartamento ridotto delle ferrovie Appulo Lucane fino a Matera).

L’IC arriva a Bari alle 6:15 significa che a fine maggio, quando il sole in Puglia sorge alle cinque e un quarto, ti svegli con la luce del Sud nel corridoio addormentato, qualche copia fresca di Repubblica di fronte alle porte degli scompartimenti e il succo di mela distribuito dal capo cuccetta. Per quanto sia difficile da spiegare, io adoro prendere il treno di notte, tanto che alla fine anche questa volta non dormo per godermi l’idea che sto attraversando l’Italia da capo a piedi. Le ferrovie Appulo Lucane si trovano fuori dalla stazione centrale di Bari, guardando la piazza a sinistra. Collegano la Puglia alla Basilicata, da Bari a Matera passano solo 65 Km ma il treno ci mette 1 ora e 39.

Superata la stazione di Altamura la Puglia diventa Basilicata e io celebro il momento su queste note

 

In fondo un viaggio è come un film: c’è un protagonista, un attore non protagonista, una colonna sonora, la fotografia, la sceneggiatura e un regista (che nel mio caso sono io e anche un po’ il caso). Quanto a premi, Matera per me vince l’Oscar 2015 nella categoria viaggi corti.

Avevo deciso mesi fa che nel 2015 avrei visto Matera, per una serie di motivi: una persona che conosco ha lavorato a candidarla capitale della cultura 2019, ho beccato su vimeo un azzeccatissimo video promozionale (vai al video!), la particolare luce negli occhi di una mia collega mentre mi parlava di lei. Sono rientrata da pochi giorni e ora penso che avrei voluto vederla molto prima, prima che venisse scoperta da tutti, cosa che inevitabilmente la trasformerà (in peggio).

E’ la seconda volta che mi avventuro per l’Italia in solitaria, la prima risale a oltre tre anni fa quando sono partita diretta a Trieste per vedere il mare a dicembre, sperimentare la bora (che non ho trovato) e pensare di essere un po’ dentro e un po’ fuori dai miei confini. Stavolta sono partita per ispirazione.

GIO-3Sul treno per Matera

Se si raggiunge Matera in treno ci si mette si e no dieci minuti a piedi per arrivare ai Sassi. Si percorrono stradine tranquille e pianeggianti, si supera un mercato di frutta, verdura e latticini fino a sbucare in Piazza Vittorio Veneto, la cerniera tra la zona nuova e quella antica. Da qui si inizia scendere.  La zona storica si riassume nei versanti scoscesi di due grandi promontori che qui chiamano Sassi: il Barisano e il Caveoso.

Percorso in discesa il Barisano con vista sul Caveoso, si risale nel Caveoso con vista sul Barisano. E ancora mille gradini, biforcazioni, vicoli, rioni, chiese, balconcini,”recinti”, giardini pensili, gatti, osterie, scorci fiabeschi, profumo di gelsomino, tegole a perdita d’occhio, tetti a botte o a scaletta che sfiorano la porta della casa di sopra.

Sconsigliate vivamente le scarpe con tacco e i bambini in passeggino.

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Il Sasso Barisano

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L’imbocco di Via Fiorentini da Piazza Vittorio Veneto

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Per scendere da Piazza Vittorio Veneto prendo la scalinata tra Calzedonia e il Banco di Napoli, dall’odore di umidità sembra di scendere in cantina. Imbocco via Fiorentini, il viottolo che si snoda fino a punto più basso del Sasso Barisano, guardo in su, ci sono decine di rondini che non vedevo più da tanto e i falchi che qui li chiamano “grillai”.

Guardare Matera è un privilegio enorme è una delle più antiche città del mondo, ci vivono senza soluzione di continuità dal Pelolitico. Se togliessimo le centinaia di case dai Sassi rimarrebbero altrettante caverne, esattamente come 9.000 anni fa.

Matera ha una storia pazzesca, la migliore sceneggiatura per me se l’aggiudica ancora lei.

Tramonto a MateraMatera al tramonto

Assomiglia a un immenso presepe di tufo, formato da centinaia di abitazioni  color crema – quelle ristrutturate – o consumate dal tempo – quelle abbandonate in fondo ai cortili. A parte le decine di b&b, boutique hotel e qualche negozio di artigianato locale, non ci sono esercizi commerciali, la città è quasi perfettamente intatta.

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Gente di Matera

Gente di Matera (domenica pomeriggio in Via Ridola )

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Gruppi organizzati provenienti da tutto il mondo si aggirano sulle tracce dei luoghi della Passione di Cristo girato da Mel Gibson a Matera

In ogni luogo dove vado eleggo il mio posto, a Matera è la spianata un po’ in pendenza di fronte alla chiesa rupestre della Madonna dell’Idris. (XIV sec.)

E’ il punto più a est della città, sorge a picco sulla gravina ed é principalmente rivolto verso il sasso Caveoso. C’è qualcosa di sacro in questo luogo dove il vento soffia sempre un po’ di più, in tre giorni ci sono tornata 4 volte: all’alba, dal tramonto alla sera, e due volte di pomeriggio.

 

Chiesa di San Pietro Caveoso visto dalla Madonna dell'Idris

Chiesa di San Pietro Caveoso visto dalla Madonna dell’Idris

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Sasso Caveoso visto dalla Madonna dell’Idris

Dormo nel B&B 157, si chiama così’ semplicemente perché si trova in Via Fiorentini 157. Ho una camera al primo piano, ho evitato accuratamente di dormire in un sasso (gli ambienti recuperati da grotte millenarie) perché, come ha giustamente sintetizzato un amico, dormire nei “sassi” è come stare dentro una piscina: l’umidità è alle stelle, non ci sono finestre né ricambio d’aria. Dove sono io invece l’aria è limpida, la mattina entra il sole dalla finestra e ho uno splendido terrazzino che oltre a me ospita un limone, alcune piantine di fragole e numerose piante grasse. La vista da qui è spettacolare .

 

Il terrazzino del b&b 157

Il terrazzino del b&b 157

E’ la casa di Donata e Marino, la struttura nel ‘500 era un convento ricavato nella roccia di tufo, diventato poi fienile e infine rilevato nel 1992 da questa dolce coppia di Materani per viverci con le loro due figlie che oggi studiano a Roma. La casa profuma di storia e nell’aria aleggia musica jazz, è piena di scale e di nicchie e se si scende in cantina si intravedono ancora tracce di affreschi, la mangiatoia per gli animali e un’incisione nel muro che indica l’anno 1566.

Secondo me Matera non sarebbe Matera se la Murgia non fosse lì a guardarla. Per tornare al discorso del cinema, la Murgia è l’attrice non protagonista.

Matera non risplenderebbe allo stesso modo se non confinasse con uno dei paesaggi più aridi, inospitali e misteriosi d’Italia, costellato da grotte millenarie e chiese rupestri, campi di grano e orizzonti battuti dal vento. Vivono entrambe della luce riflessa dall’altra, è la magia di questo posto.

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Guardare Matera illuminarsi all’imbrunire seduta su in sasso  immersa nel silenzio lunare di Murgia Timone vale il viaggio tutto intero.

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E ora, due o tre cose interessanti che ho ascoltato girando per Matera, origliando i discorsi delle guide, parlando con i ristoratori, visitando alcune chiese rupestri.

I fiori di cui è piena Matera e che sembrano papaveri sono in realtà Cisti Rossi, sbocciano ogni mattina e ogni sera perdono i petali a simboleggiare la fragilità della condizione umana, la morte e la resurrezione. Non ho trovato conferme scientifiche a questa affermazione, ma mi piace pensare che sia vero.

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A Matera è forte il concetto di vicinato, quella particolare disposizione delle case dei sassi intorno a un cortile che un tempo favoriva il mutuo soccorso tra famiglie. Oggi il simbolo di Matera2019 è proprio una sitesi grafica del concetto di vicinato, riprodotto anche sulle bandiere che il comitato ha distribuito ai cittadini chiedendo loro di decorarle e appenderle fuori casa.

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Visto che i Falchi Grillai sono troppi e troppo sporchi anni fa hanno cercato di sterminarli, quando però d’estate la città e i raccolti delle campagne circostanti sono stati invasi da grilli e cicale, i falchi grillai sono stato reintegrati con un processo di nidificazione diffuso dal comune tra gli abitanti.

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DOVE HO MANGIATO E BEVUTO

Nel sasso Barisano

Osteria Pico: ottimo, qui ho scoperto i peperoni cruschi, essicati al sole e fritti in olio bollente come patatine.

Salsamenteria (o Vicolo Cieco): qui ho scoperto la Cilledda (insalata di pane raffermo e pomodorini).

Nel sasso Caveoso

Morgan: ottimo, qui ho scoperto il cornetto di pane Materano con purea di fave e cicoria

Difficile da trovare ma magico davvero: Stone Age caffè letterario, terrazzino intimo con vista mozzafiato sulla murgia e i Sassi. Grandioso il caffè freddo con panna montata!

Stone Age Caffé Letterario

Stone Age Caffé Letterario

Nel rione di San Biagio

Osteria Malatesta: alla buona, atmosfera bohemienne, il posto perfetto per chi viaggia solo (ho inziato la cena da sola, l’ho conclusa bevendo Volturno in compagnia di 10 persone sedute al mio stesso tavolo)

Da non perdere a Matera: una colazione con burratina appena fatta (Caseificio centrale in Piazza Vittorio Veneto, meglio se si arriva per le 9:00) e un panino di Matera preso al panificio di fronte, consumata sul tavolino fuori da un ristorante ancora chiuso con vista sui Sassi.

500 gr di Cornetto, il pane di Matera500 gr di Cornetto, il pane di Matera

 

Per vedere il Portfolio FOTOGRAFICO che ho dedicato a Matera, clicca qui http://wowtheworld.it/portfolio/matera-the-neverending-place/

6 thoughts on “And the winner is….Matera!”

  1. Ogni volta che leggo un tuo scritto mi commuovo! Hai la capacità di far vivere le parole e mentre leggo vedo quello che tu hai visto, sento i profumi che tu ai sentito, godo i panorami da te goduti, in una parola i lettori viaggiano con te! E’ stupefacente!!!!

    1. Cara Biancamano, tu sei sempre un po’ di parte, machisseneimporta, mi prendo i complimenti e me li porto a casa. Però non è che ora con ‘sta scusa che leggendo me viaggi anche te, alla fine non parti mai? : -)

    1. Cara Donata, se non ci fosse stato il vostro b&b157 non ci sarebbe stata la mia Matera! Appuntamento a presto, tornerò a scoprire la Murgia seguendo di nuovo i tuoi fantastici consigli. Un grande abbraccio a te e a Marino!

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